Abbiamo parlato qui dello Stress, in rapporto alla pandemia da Covid-19.
E lo Stress Lavoro Correlato? Lo raccontiamo attraverso il dialogo tra due socie di Arca: la dott.ssa Roberta Nasello, psicologa psicoterapeuta, e l’avvocata Mariangela Zito.
Nasello: Secondo l’Accordo Europeo sullo Stress Lavoro Correlato del 2004, esso viene descritto come una
condizione che può essere accompagnata da disturbi o disfunzioni di natura fisica, psicologica o sociale ed è conseguenza del fatto che taluni individui non si sentono in grado di corrispondere alle richieste o alle aspettative riposte in loro.
Il “rischio” è potenziale per ogni luogo di lavoro e per ogni lavoratore, correlabile tanto ad aspetti soggettivo-individuali, che interni dell’ambiente di lavoro:
condizioni ambientali; sicurezza; orari/turni; possibilità di carriera; rischio licenziamento; demansionamento; difficoltà comunicative tra pari e con i vertici; ecc.
Zito: Vogliamo brevemente differenziarlo da Mobbing e Burnout?
Nasello: Si tratta, in tutti e tre i casi, di difficoltà soggettive all’interno di un ambiente professionale, che presenta disfunzioni organizzative.
Il Mobbing è un insieme di sistematici e reiterati fenomeni ostili (tra pari e/o verticale, esercitato dalla dirigenza sui sottoposti). Vessazioni, persecuzioni, maltrattamenti, isolamento, abusi che possono comportare manifestazioni psicopatologiche e di sofferenza relazionale, fino a forme di ritiro importanti (ad es. le dimissioni).
A tal proposito, ho incontrato in Arca donne lavoratrici che hanno subito vessazioni, legate al loro genere ed alla decisione di diventare madri.
In conclusione, il Mobbing potrebbe essere una delle cause che alimenta e determina lo Stress Lavoro Correlato.
Nelle cosiddette “professioni di aiuto” (medici, psicologi, tecnici sanitari, infermieri, assistenti sociali, ecc.), una forma di Stress Lavoro Correlato può essere rappresentato dal cosiddetto Burnout. Si tratta di una sindrome da esaurimento delle risorse (emotivo-cognitive, relazionali, conoscenze, competenze), impiegate dal professionista nel rapporto con chi ha bisogno del suo supporto. Subentrano ansia, disagio, tensione, difficoltà di concentrazione. La risposta non è più performante,
-per sovraccarico continuo nel tempo (per es. per l’entità del disturbo del paziente/utente oppure per mutate/peggiorate condizioni dell’ambiente di lavoro);
-per situazioni improvvise di emergenza (ad esempio si pensi al personale dei contesti ospedalieri, in seguito alla pandemia da Covid-19).
Le varie forme di Stress Lavoro Correlato rappresentano rischi concreti per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.
A tal proposito, quali sono le attuali normative di riferimento per lo Stress Lavoro Correlato?
Zito: I rischi per la sicurezza, compreso quello derivante da stress, devono essere oggetto di valutazione da parte del datore di lavoro.
In altre parole, le aziende, pubbliche e private, sono tenute a prevenire, eliminare o ridurre il rischio di stress da lavoro, una volta identificato: ciò va fatto, in primo luogo, mediante l’adozione di misure adeguate, anche con la partecipazione dei lavoratori / delle lavoratrici e/o dei loro rappresentanti.
Nel quadro normativo attuale, con riferimento alla tutela delle condizioni di lavoro, l’art. 2087 del codice civile esplicita che l’imprenditore è
“tenuto ad adottare nell’esercizio dell’impresa le misure che, secondo la particolarità del lavoro, l’esperienza e la tecnica, sono necessarie a tutelare l’integrità fisica e la personalità morale dei prestatori di lavoro“.
Inoltre, il successivo Decreto Lgs. 81/2008 (TU), (art. 28), con riferimento al potere di organizzazione e di direzione che competono al datore di lavoro, prevede che la valutazione deve
“riguardare tutti i rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, ivi compresi quelli riguardanti gruppi di lavoratori esposti a rischi particolari, tra cui anche quelli collegati allo stress lavoro-correlato, secondo i contenuti dell’accordo europeo dell’8 ottobre 2004“.
Quali, quindi, le responsabilità del datore, quale garante della salute e sicurezza sul lavoro?
- Adottare un modello organizzativo e di distribuzione del lavoro tali da non arrecare eccessivo stress e relativi danni.
- Visto che ogni situazione di stress può configurarsi come rilevante (e risarcibile), il datore di lavoro deve considerare:
-turni di lavoro pesanti; -richieste di trasferte gravose; -abuso degli straordinari;- carenza di comunicazione; -isolamento; -dequalificazione professionale; -bullismo.
Nasello: E a livello europeo cosa accade?
Zito: Il primo approccio significativo verso la prevenzione dello Stress Lavoro Correlato e la gestione dei rischi psicosociali risale all’adozione della
Direttiva 391 del 1989 (89/391), contenente principi generali per la salute e la sicurezza a lavoro, la prevenzione di tutti i rischi per la salute dei lavoratori e delle lavoratrici e la loro partecipazione mediante l’esercizio dei diritti di informazione e consultazione.
La Direttiva è stata recepita in tutti gli ordinamenti degli Stati membri dell’UE, in Italia con il D. Lgs. 626/1994, assorbito poi nel Testo Unico per la Sicurezza sul lavoro del 2008.
La legislazione europea non contempla, tuttavia, la dimensione di genere (la differenza tra i pericoli e i rischi a cui le donne e gli uomini sono esposti); la violenza fisica e psicologica; le molestie nella prevenzione e gestione dei rischi lavorativi e al fine ridurre/eliminare i rischi psicosociali.
Auspicando l’approvazione di un’apposita Direttiva europea che vincoli gli Stati membri all’adozione di misure obbligatorie ed effettive in tema di prevenzione e gestione dei rischi psicosociali, l’Italia ha fatto un passo in avanti con la ratifica della
Legge n. 4 del 15 gennaio 2021, pubblicata sulla G.U. il 26 gennaio – la Convenzione ILO 190 sull’eliminazione delle molestie e della violenza sui luoghi di lavoro, adottata dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, insieme alla Raccomandazione 206, nel 2019.
La Convenzione prevede inclusione e valutazione della violenza e delle molestie – nonché l’adozione di misure per prevenire rischi correlati – nella gestione della salute e della sicurezza sul lavoro, ampliando il novero dei rischi psicosociali; la partecipazione dei lavoratori e delle lavoratrici e dei rispettivi rappresentanti; la previsione di attività a sostegno delle persone che hanno subito violenza o molestie.
Nasello: Cosa possiamo aggiungere sulle professioni sanitarie, colpite dalla pandemia da Covid-19, dal punto di vista della tutela dei diritti di questo tipo di lavoratori/lavoratrici?
Zito: Le professioni sanitarie sono esposte a rischi tipici dell’ambiente in cui operano (rischi fisici, chimici, biologici, rischi organizzativi); psichico-individuali; socio- culturali (il settore sanitario e socio assistenziale occupa in gran parte personale femminile).
Il Covid-19 ha indubbiamente esacerbato problematiche già esistenti. Gli operatori socio-sanitari stanno affrontando condizioni di stress, che possono riflettersi sulla qualità e sulla sicurezza delle cure e delle prestazioni fornite. E’ essenziale adottare misure di salute e sicurezza sul lavoro: lo Stress Lavoro Correlato per questa categoria potrebbe determinare, nel tempo, disturbi più strutturati.
Per quanto riguarda le misure a breve termine, l’Italia ha riconosciuto il Covid-19 come malattia professionale, con conseguente attivazione della tutela (indennitaria) INAIL, per i contagiati.
Viene, inoltre, riconosciuta responsabilità penale e civile del datore di lavoro, per infezioni di origine professionale, solo se viene accertata la responsabilità per dolo o per colpa.
Infine, rispetto a misure a lungo termine, si rifletta su
- adozione di misure preventive, di revisione dell’organizzazione del lavoro, nel settore sanitario;
- solidi piani nazionali per la salute pubblica e per la salute mentale pubblica.
Il Consiglio Nazionale dell’Ordine degli Psicologi ha siglato, con la Federazione nazionale degli Ordini dei Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (FNO TSRM e PSTRP), un Protocollo di intesa che intende
– promuovere e condividere studi e ricerche su temi di comune interesse;
-attivare un accesso alle prestazioni psicologiche, con tariffe calmierate, per iscritti agli albi delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione (e dei loro familiari o conviventi).
Alla base dell’iniziativa congiunta c’è un principio etico, un’attenzione al benessere psico-fisico e relazionale tra colleghi. Si intende prevenire i rischi, che possono incidere sulla qualità dell’agire professionale.
Zito: Per concludere, cosa fa Arca nella presa in carico del fenomeno dello Stress Lavoro Correlato?
Nasello: Lo Stress Lavoro Correlato è determinato da richieste “universali” che il datore avanza al singolo, poiché ricopre una specifica posizione per quella specifica azienda ed in uno specifico periodo storico.
Vale a dire che il soggetto rischia di non esser visto per le caratteristiche personali, bensì solo per il ruolo che svolge: aspettative divengono irrealistiche o al limite della sopraffazione (come nel Mobbing), o ancora emotivamente troppo usuranti (come nel Burnout).
Lo stressor è rappresentato da cosa si chiede al ruolo lavorativo (ed alla persona, uomo o donna, che lo ricopre); questo è un punto fondamentale, nella presa in carico del lavoratore in condizione di Stress, laddove esso si sia già palesato.
Si parte dall’analisi di queste aspettative e si effettua un percorso di presa di consapevolezza di cosa soggettivamente predispone alla difficoltà nel contesto lavorativo:
-fragilità emotive; -schemi cognitivi; -influenze familiari; -pressioni culturali; – stereotipi e pregiudizi sul genere.
Ciò si fa contestualmente ad
- un’analisi delle condizioni interne all’azienda dove lavora (organizzazione, stile relazionale e comunicativo, leadership, ecc.).
- un approfondimento dei diritti e della normativa che regolamenta la salute nei luoghi di lavoro, tramite la consulenza dei nostri / delle nostre Legali.
Pertanto, svolgiamo un lavoro di match tra l’individuale e l’aziendale e valutiamo se e come il secondo attivi negativamente il primo.
In ambito preventivo, la consulenza e la formazione (tanto psicologica che legale) alle aziende può avere una ricaduta positiva su più livelli (specie rispetto ai vertici e alle mission più generali delle aziende).
Arca, infine, oltre a rispondere alla domanda di aiuto per Stress Lavoro Correlato mediante colloqui di supporto ed orientamento, ha attivato altresì, per le donne sul territorio romano e laziale, uno Sportello che fornisce consulenza e formazione, anche sulla tematica in questione.
Per maggiori informazioni, visita la sezione contatti e richiedi approfondimenti,
ARCA.
LETTURE CONSIGLIATE
Accordo Quadro sullo Stress Lavoro Correlato: https://www.inail.it/cs/internet/docs/stress-lavoro-accordo-interconfederale.pdf?section=attivita
Mobbing- Inail: https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-il-mobbing-responsabilita-e-danni.pdf
Burnout- Inail e Consiglio Nazionale Ordine degli Psicologi: https://www.inail.it/cs/internet/docs/alg-pubbl-gestione-stress-operatori-sanitari-covid-19_6443145764145.pdf
Inail https://www.inail.it/cs/internet/docs/circolare-13-del-3-aprile-2020-testo.pdf
Stress cronico e malattie: https://www.sanitainformazione.it/serveundottore/psicologia-salute-mentale/stress-cronico-e-malattie-correlate-quale-legame/
Storie di Mobbing: https://www.open.online/2021/03/08/international-women-day-natalia-quero-mobbing-gravidanza-lavoro/
SITOGRAFIA
Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro https://osha.europa.eu/it
Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro https://www.inail.it/cs/internet/home.html
Organizzazione Mondiale della Sanità https://www.who.int/
Protocollo di intesa tra CNOP e FNO TSRM e PSTRP https://d66rp9rxjwtwy.cloudfront.net/wp-content/uploads/2020/11/PROTOCOLLO-DINTESA-CNOP-FNO-TSRM-e-PSTRP-2020.pdf
Ratifica della Convenzione ILO 190 https://d66rp9rxjwtwy.cloudfront.net/wp-content/uploads/2021/02/LEGGE-15-gennaio-2021.pdf